Origini della milizia

Dopo l’esperienza triste delle truppe mercenarie si impose a Montecassino la necessità di creare una Milizia propria per la difesa permanente del suo territorio.
Si reclutarono quei coloni che più avevano attitudine alle armi, si addestrarono in maniera sistematica gli uomini d’arme a cavallo, sollevandoli da qualsiasi altra contribuzione all’Abbazia.
Potevano far parte della Milizia Abbaziale solo coloro che abitavano tra Roma ed il Principato di Capua, estensione dell’allora Terra di San Benedetto. Il sito dell’antica Casinum (lodierna area archeologica) era frequentato dalla Milizia e l’anfiteatro serviva come stazionamento per le truppe.

Costituzione

Costituivano l’esercito abbaziale:

  • i cavalieri o milites che erano piccoli signori feudali, nobili della terra di San Benedetto;
  • gli scutiferi, milites a cavallo, ed erano borghesi o piccoli proprietari terrieri;
  • i servientes, ossia i fanti, erano tutti gli altri sudditi. Questi avevano l’obbligo del servizio militare solo in caso di necessità.

Il capo dell’esercito era il Comestabulus militum. Era esclusivamente alle dipendenze dell’Abate, provvedeva alla tutela dell’ordine e della sicurezza in tutta la Signoria Cassinese.

Egli guidava le truppe anche nelle spedizioni fuori confine.

Questa carica era sempre ricoperta dal signore di San Germano. Era un privilegio di cui i sangermanesi andavano orgogliosi.

Il giuramento della milizia

Quando l’Abbazia di Montecassino era un Feudo di grande estensione ed il suo Abate il più grande feudatario del centro sud, l’esercito abbaziale era costituito da proprietari terrieri, signorotti, piccoli borghesi che costituivano di fatto la nobiltà della nostra terra, mentre tutti gli altri venivano chiamati alle armi
solo in caso di guerra.

Il capo di questo esercito era il COMESTABULUS, che aveva il compito di provvedere alla tutela dell’ordine e della sicurezza in tutta la signoria cassinese.
La carica era sempre ricoperta dal Signore di San Germano (oggi Cassino), privilegio a cui gli abitanti di questa città tenevano moltissimo.
(Il banditore chiama tutti i castelli della Terra Sancti Benedicti.)
Il rito della investitura veniva presieduto dall’Abate di Montecassino nella Chiesa Madre della città.

I militi trascorrevano la notte nella veglia e nella preghiera.

NOTAIO:

Habete vos voluntate de servire nostra Terra Sancti Benedicti

et de prestare obedientia a lu Abate, suo domino, et de serbare et de custodire prescritiones

et de curare et defendere la securitate de li habitatores de nostra terra

et de ducere in pugna li militi de lo munastero si l’inimico ne face aggressione?

TUTTI ALZANO IL BRACCIO DESTRO
(Il Comestabile di fronte all’Abate proferisce solenne mente a nome di tuttu il giuramento)

LO VOLEMO,
ET CONFIRMAMO FIDELITATE
ET DEVOTIONE
A L’ALMO
SANCTO BENEDICTO
PEROCCHE’ ILLO E’ NOSTRO PATRE.

NOTAIO:

Cum gaudio magno facimus vos custodes et defensores de nostra Terra

TUTTI:

Amen