L’ampio territorio bagnato dai fiumi Rapido-Gari, Garigliano e basso Liri, abitato da genti autoctone fin da tempi preistorici, con l’occupazione romana fu reso centro nodale di primaria importanza per i commerci e gli scambi tra
diverse culture. Sull’antica Casinum faceva perno un sistema stradale che collegava Roma al sud della Penisola e l’Appennino al mare Tirreno. La città prosperò per tutta la durata dell’Impero e decadde con esso a causa delle frequenti incursioni barbariche.
L’arrivo di San Benedetto
Dopo un periodo di estremo abbandono il territorio riprese vita grazie alla venuta di Benedetto da Norcia (529) sul monte di Casinum. Questi, tra le rovine di templi pagani, fissò la dimora principale dell’ordine monastico da lui fondato e lì scrisse la Regula monachorum, che illuminò il medioevo europeo creando le premesse della civiltà occidentale.
I successori di San Benedetto, nonostante le atroci traversie subite dalla loro Casa sul sacro monte, proseguirono nell’opera di evangelizzazione e civilizzazione intrapresa dal fondatore, facendo di Montecassino uno dei centri propulsori della cultura e anche della politica papale ed imperiale del medioevo.
Ai loro abati si deve la fondazione dell’odierna Cassino, che per lungo tempo si chiamò San Germano, e della vasta organizzazione territoriale che prese il nome di “Terra Sancti Benedicti”, cui facevano capo molti centri abitati o castelli sorti proprio grazie all’opera civilizzatrice dei monaci,
Dall’VIII al XII secolo il monastero di Montecassino, per concessioni di duchi, principi, re, imperatori, pontefici e per donazioni di privati, venne in possesso di vaste proprietà e di numerosi diritti sparsi in tutte le regioni d’Italia e anche
fuori d’Italia. Tali proprietà erano costituite da centinaia di monasteri e chiese, con i rispettivi patrimoni, e da castelli, con i loro territori.
Questa vasta signoria era protetta da ampie immunità che ne facevano uno stato quasi del tutto autonomo, ben organizzato e ben amministrato.
Montecassino, situato alle porte del Mezzogiorno d’Italia, prossimo alla sede papale venne spesso a trovarsi coinvolto in lotte politiche e militari che interessarono tutto il Medio Evo.
L’attività politica di Montecassino fu soprattutto di mediazione tra i grandi poteri in lotta, tuttavia il Monastero, riuscì a conservare tra le parti contendenti la propria autonomia e indipendenza tanto da mantenere buone relazioni sia con i signori vicini che lontani.